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“Il ruolo delle parti sociali è quello di favorire in maniera responsabile la vaccinazione in tutti i luoghi di lavoro e nelle aziende che si sono rese disponibili a costituire hub vaccinali aggiuntivi a quelli della sanità pubblica, come avevamo sottoscritto il 6 aprile scorso insieme alla Confindustria ed alle altre associazioni imprenditoriali per tutelare la salute collettiva e quella dei lavoratori”. Così la Cisl in una nota sottolineando che “porre dei vincoli di accesso ai luoghi di lavoro mediante il green pass non rientra nel perimetro del protocollo ed in ogni caso è una modalità discriminatoria di controllo che non può essere imposta con una circolare alle aziende. Per questo -conclude la nota -rinnoviamo l’appello alle associazioni imprenditoriali di tornare a condividere un percorso di interventi utili a promuovere ulteriormente le vaccinazioni, nel rispetto delle prerogative individuali e delle leggi dello Stato”.

Dall’analisi dell’ultimo Report pubblicato dall’Asl Bari in data 2 aprile, con riferimento alla settimana di osservazione 26 marzo – 1° aprile 2021, si evince che risultavano vaccinati al 1° aprile 212.992 cittadini residenti nei 41 comuni della Città metropolitana di Bari, vale a dire il 17,3% dell’intera popolazione e se parliamo di seconda dose, siamo a 68.126 vaccinati ossia il 5,5%, sempre dell’intera popolazione metropolitana barese.

L’analisi delle fasce d’età interessate dalla campagna di vaccinazione a partire dagli over 80, registra su un totale di 79.964 over 80(dati Istat 2020) di  popolazione residente nei comuni dell’area metropolitana barese, una popolazione vaccinata pari a 69.893 ossia l’87% della fascia di popolazione interessata, che scende però al 57,6% se parliamo di over 80 con seconda dose di vaccino inoculato (46.101), quindi della popolazione più a rischio patogeno per contagio da Covid-19, siamo a poco più di una persona su due ad avere una sufficiente immunizzazione.

Se poi guardiamo alla fascia di età dei 70-79 anni, che dovrà, si spera, vedersi chiamata a ritmi sostenuti nei prossimi giorni, al 1° aprile su una popolazione totale di 118.369 residenti con età compresa tra i 70 e i 79 anni, chi ha ricevuto la prima dose non arriva all’8% (7,8%), mentre per la seconda dose siamo al 5,5%.

Nella settimana dal 26 marzo al 1° aprile, ricordiamo che sono stati somministrati in media 3.791 vaccini al giorno.

Per quanto concerne la popolazione residente nei singoli comuni dell’area metropolitana, nei comuni dove abbiamo almeno il 20% della popolazione vaccinata rispetto al totale della popolazione, sono solo Acquaviva delle Fonti (25,6%), Sammichele di Bari (23%), Poggiorsini (22,3%), Noci (20,7%), Putignano e Turi al 20%.

I comuni, invece, dove siamo a poco più del 10% della popolazione vaccinata rispetto al totale della popolazione residente, sono Altamura (11,1%), Casamassima (11%), Corato (10,8%), Ruvo (11,6%).

A Bari città siamo a poco meno di un cittadino su 5 ad essersi vaccinato almeno con la prima dose (18%).

“L’ultima settimana di rilevazione statistica sui dati della campagna vaccinale ci fanno capire pertanto dichiara Giuseppe Boccuzzi, Segretario generale della Cisl di Bari –  che, con questi ritmi di somministrazione, siamo ancora lontani dall’immaginare un avvicinamento al target del 70% della popolazione vaccinata e immunizzata, che potrebbe vedere per i cittadini, per la società e per l’economia intera metropolitana un ritorno ad una sufficiente normalità.

Le fasce di età a più a rischio, in primis gli over 80, ma a seguire gli over 70 e ancor di più i soggetti in condizioni di fragilità o di disabilità grave con relativi cargivers e conviventi, sono ancora fortemente interessati dal problema vaccinazione di primo e secondo richiamo.

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