Riprogrammare un assetto istituzionale all’interno di un quadro socio-economico profondamente mutato per gli effetti ancora attuali della pandemia da Covid-19, è sicuramente una delle sfide più importanti che la Città Metropolitana di Bari, con le sue 41 comunità cittadine, si troverà ad affrontare nei prossimi 10 anni.
Pensare attraverso un Manifesto dei Sindaci dei 41 comuni del barese ad una strategia metropolitana partecipata che veda nel coinvolgimento del partenariato economico-sociale una parte integrante e attiva del processo di pianificazione strategica, è sicuramente un metodo partecipativo di una forte assunzione collettiva di responsabilità, che Cgil, Cisl e Uil di Bari vogliono valorizzare mettendo in campo percorsi di condivisione di idee, proposte e progetti che possano contribuire alla crescita sociale, economica e culturale della Città Metropolitana di Bari.
L’adesione al Manifesto dei 41 sindaci dell’area metropolitana barese trova un punto fondamentale nel Patto etico per il lavoro.
Non c’è dubbio che il governo della Città Metropolitana di Bari, con le grandi chances di ripartenza che offriranno i programmi di investimenti pubblici del PNRR, della programmazione dei fondi comunitari 2021-2027, del Fondo Sviluppo e Coesione e dei programmi ministeriali, debba accogliere e confermare i valori di legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori, strutturando le sue azioni per il sostegno all’economia locale e all’occupazione.
Lavorare in sicurezza, lavorare nel pieno rispetto dei contratti collettivi, lavorare protetti da forme di sfruttamento e discriminazione sono elementi imprescindibili di una qualificata azione di stimolo della spesa pubblica all’economia del nostro territorio, con l’esigenza di garantire un uso trasparente, efficiente ed efficace delle risorse pubbliche.
Sono 50.000 i disoccupati dell’area metropolitana barese e la sfida più grande dei prossimi 10 anni è sicuramente quella di offrire a questi nostri cittadini e cittadine, a partire dalle giovani generazioni, concrete opportunità di inclusione sociale attraverso un inserimento stabile e dignitoso nel mondo del lavoro locale.
Protocolli in materia di appalti, costituzione di una cabina di regia per il monitoraggio degli interventi infrastrutturali finanziati per le scuole superiori della provincia e politiche industriali definite da un raccordo tra istituzioni, sistema delle imprese, sistema universitario e rappresentanze del lavoro, sono i primi ma fondamentali atti che Cgil, Cisl e Uil di Bari stanno chiedendo con determinazione alla Città Metropolitana di Bari, affinchè si possa concretamente accompagnare la ripartenza e supportare la ripresa fino ad almeno il 2030.
Il Manifesto del 28 luglio sia l’avvio di una rinnovata e lungimirante stagione concertativa locale per fare dell’area metropolitana barese un’area di grandi concentrazioni di capitali di investimento per un benessere diffuso che ci faccia stare dentro l’Europa senza il marchio negativo dell’area svantaggiata.
Gigia Bucci – Giuseppe Boccuzzi – Franco Busto