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La FNP Cisl di Bari, in collaborazione con la Cisl di Bari, la CISL Scuola e la CISL Università, promuove un’importante iniziativa incentrata sul tema della violenza economica contro le donne. L’evento, dal titolo “Percorsi di Indipendenza”, si terrà lunedì 30 settembre alle ore 9:00 presso il Liceo Classico Orazio Flacco di Bari, una delle più prestigiose istituzioni scolastiche della città.

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni e approfondire non solo le forme più conosciute di violenza fisica, psicologica e sessuale, ma anche quelle legate all’aspetto economico, una dimensione troppo spesso trascurata quando si parla di violenza contro le donne. La violenza economica rappresenta infatti una delle forme più subdole di abuso, privando le donne di indipendenza finanziaria, limitandone l’accesso al mondo del lavoro, e relegandole, spesso, al solo ruolo di cura della casa e della famiglia.

È essenziale che il cambiamento inizi proprio dai luoghi della formazione, dove i ragazzi e le ragazze possono acquisire consapevolezza sull’importanza dell’indipendenza economica e del rispetto reciproco nei rapporti personali.

Un momento centrale della giornata sarà dedicato all’approfondimento dei messaggi contenuti nel libro vincitore del Premio Strega 2024“L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio. Questo romanzo esplora le dinamiche familiari e sociali, evidenziando come il cambiamento delle abitudini sociali e culturali sia fondamentale per garantire alle donne un maggiore protagonismo nel mondo del lavoro e una conseguente riduzione delle forme di violenza.

Il libro di Di Pietrantonio invita a riflettere sulla necessità di ripensare il linguaggio, il pensiero e le convinzioni sociali che, ancora oggi, relegano le donne a ruoli di dipendenza e limitano le loro opportunità professionali. Una maggiore autonomia lavorativa e finanziaria, secondo l’autrice, potrebbe ridurre drasticamente la loro vulnerabilità a forme di abuso.

Con profondo dolore e indignazione, la CISL Bari Bat esprime il proprio cordoglio per la tragica morte di un operaio di Molfetta, avvenuta questa mattina a Bisceglie durante le operazioni di potatura di un albero, come leggiamo dalle cronache. Questo ennesimo incidente mortale sul lavoro mette in luce, ancora una volta, le gravi carenze nelle condizioni di sicurezza che i lavoratori sono costretti ad affrontare quotidianamente.

Non possiamo accettare che, nel 2024, la vita dei lavoratori sia ancora messa a rischio a causa di misure di sicurezza inadeguate o inesistenti. È inaccettabile che le normative sulla sicurezza sul lavoro non vengano rispettate con il massimo rigore. Ogni lavoratore ha il diritto di tornare a casa sano e salvo alla fine della giornata lavorativa.

Chiediamo con forza alle autorità competenti di intensificare i controlli e di applicare sanzioni severe a chi non rispetta le norme di sicurezza. È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire che tragedie come questa non si ripetano mai più.

La CISL Bari Bat continuerà a lottare per la tutela dei diritti e della sicurezza dei lavora

Un protocollo denso di proposte utili a ridurre i tempi di attesa in ambito sanitario.
Suggerimenti che i sindacati Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle federazioni dei pensionati, medici e pubblico impiego, hanno racchiuso in cinque pagine e presentato ad Andria questa mattina da Luigi Marzano, responsabile del dipartimento Sanità Cgil Bat, Giuseppe Boccuzzi, segretario generale Cisl Bari e Bat, Carla Costantino segretaria generale CISL Foggia e BAT e Azzurra Schirosi, segretaria regionale della Uil Puglia.

L’obiettivo dell’intesa, la prima siglata in Puglia tra organizzazioni sindacali e la Asl BAT, è “fronteggiare la carenza di ore” che diverse branche mediche, come oculistica, medicina nucleare o radiologia, hanno registrato allungando i tempi di attesa di visite, esami e ricoveri.
  Dal protocollo emerge che servirebbero oltre 76mila ore aggiuntive per garantire il fabbisogno di prestazioni.

È un atto significativo che può rappresentate un punto di svolta per una serie di ragioni – hanno detto i segretari provinciali delle tre confederazioni sindacali e delle loro categorie intervenute – La prima: è il primo passo dopo l’accordo Regione-sindacati del 2 maggio 2023 con il quale ci siamo impegnati tutti a incidere sull’abbattimento dei tempi d’attesa. E va dato atto alla Direzione strategica della Asl BAT di essere stata la prima ad aver accolto, con un approccio costruttivo e collaborativo la nostra sollecitazione a dare sostanza all’accordo raggiunto in Regione il 2 maggio del2023, coerentemente con le indicazioni a riguardo a suo tempo condivise con il Presidente Emiliano.  La seconda ragione di ottimismo deriva dal fatto che non si parte da zero, ma dalla volontà di migliorare i risultati già conseguiti nel 2023. Non un documento di lamenti e denunce, ma un atto di programmazione che parte dai fabbisogni di salute della popolazione assistita, dettagliala richiesta di risorse economiche e per quali scopi impiegarle. Il documento del 26 giugno può essere ritenuto un modello – concludono i segretari – e il nostro auspicio è che si proceda nel metodo e nel merito col confronto e la concertazione anche nel resto delle Asl   a cominciare da quella di Bari”.

Il dato è stato ottenuto attraverso “l’analisi delle prestazioni in lista al 31 dicembre 2023 unitamente alle prenotazioni attese per l’anno 2024 quantificate sulla base degli accessi al Cup registrati nell’anno 2023″. Colmare il gap di ore è possibile con l’acquisto di prestazioni extratetto da parte delle strutture accreditate o la rideterminazione dei tetti di spesa, con un incremento delle ore di specialistica, con l’assegnazione di un budget da destinare alle prestazioni aggiuntive e assunzione di personale da formare adeguatamente”, si legge nel protocollo che ribadisce l’importanza di “strumenti aggiuntivi per il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva.


“Il piano presentato oggi –spiegano i segretari– è successivo a quello siglato con la Regione nel maggio dell’anno scorso “prevede anche delle ipotesi finanziarie pari a quattro milioni e mezzo da stanziare per arrivare all’optimum sulle visite e sugli esami diagnostici e una decina di milioni per i ricoveri. La responsabilità di trovare i fondi da stanziare per il piano non è nostra. Noi abbiamo rappresentato l’esigenza di tutelare il servizio pubblico e di dare risposte concrete ai cittadini auspicando che “altri protocolli possano essere firmati con le altre Asl pugliese

E  in conclusione dell’incontro l’appello alla Regione, che si riprenda con i tavoli di confronto e di concertazione quindi convocando i sindacati, ascoltandoci per poterci permettere di apportare un suggerimento, una soluzione che arrivi all’abbattimento di queste liste.

   
Il  Documento pone l’attenzione, in sintesi su cinque richieste:

  1. Incremento di 57.633 prestazioni specialistiche di radiodiagnostica
  2. Incremento di   1.238 ore settimanali di specialistica ambulatoriale
  3. Acquisto di prestazioni aggiuntive in alternativa alle ore di specialistica ambulatoriale
  4. Incremento di interventi in elezione da 4.280 a 5.482

Giuseppe Boccuzzi, Enzo lezzi, Domenico Centola  e Francesco Capodiferro Segretari generali delle categorie Cisl Bari-BAT, Pensionati, Medici e Funzione Pubblica scrivono ancora una volta al Direttore Generale della ASL Bari Luigi Fruscio, Al Presidente della Regione Puglia e Assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia Michele Emiliano e al Direttore del Dipartimento delle Politiche della Salute della Regione Puglia Vito Montanaro per annunciare lo stato di agitazione e comunicano che, in assenza di un imminente riscontro alle rivendicazioni poste, avvieranno nelle prossime settimane tutte le più opportune azioni di protesta e mobilitazione sociale, a partire dall’organizzazione di una giornata di “sit in” innanzi la Direzione Generale dell’ASL in Bari per denunciare all’opinione pubblica tale grave situazione che si trascina colpevolmente nel disinteresse più generale.

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