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Patrizia Camassa

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CGIL, CISL, UIL DEL TERRITORIO METROPOLITANO DI BARI HANNO CHIESTO IN VIDEO CONFERENZA AL PREFETTO DI BARI DI ATTIVARE UNA TASK FORCE DI VALUTAZIONE DELLE EMERGENZE PER LE AZIENDE CHE CHIEDONO AIUTO.

Scarica l’allegato e leggi il comunicato

CGIL, CISL, UIL metropolitane di Bari, hanno incontrato in video conferenza il prefetto di Bari Dott.ssa Antonella Bellomo. I Segretari Generali confederali Gigia Bucci per la Cgil Bari, Giuseppe Boccuzzi per la Cisl Bari-BAT e Franco Busto per la Uil Puglia Bari, hanno avuto la necessità di affrontare la tematica delle richieste che alcune aziende del territorio, pur escluse dall’ultima revisione dell’allegato del DPCM del 22 marzo u.s., che ha codificato in maniera ancora più stringente l’elenco delle attività ammesse alla continuità produttiva, stanno avanzando nei confronti della locale Prefettura per la prosecuzione delle attività produttive che si dichiarano in continuità con la filiera delle attività di cui è stata autorizzata la prosecuzione.

La dichiarazione di Carla Costantino, Segretario Generale della Cisl di Foggia, e Giuseppe Boccuzzi, Segretario Generale della Cisl di Bari, dopo la teleconferenza con Maurizio Valiante, Prefetto della BAT:
“Mantenere le assistenze domiciliari fondamentali per le gravi disabilità, garantire i dispositivi di sicurezza per il personale, i pazienti e i loro familiari e potenziare i controlli nelle strutture sanitarie.
L’obiettivo è scongiurare il pericolo di nuovi focolai di propagazione del CoronaVirus e di arginare vie potenziali di contagio.
Nella teleconferenza con il Prefetto della BAT è stato concordato il modus operandi per le strutture sanitarie private, sia quelle accreditate che quelle operanti nell’assistenza squisitamente sociale e socio sanitaria.
In queste, vanno potenziati i controlli e va monitorata la situazione e vanno eseguiti i tamponi ove richiesto, tema delicato perché se è vero che la ASL BAT è ben attrezzata per i tamponi, questi non sono illimitati, visto il numero di 800 tamponi in Regione. Non sono d’aiuto, per una serie di motivazioni tecnico-sanitarie i tamponi leggeri.
Appare utile applicare, come da richiesta delle organizzazioni sindacali, per l’assistenza nelle strutture (RSA, RSSA, centri per anziani di lungodegenza) per le attività delle associazioni e delle cooperative di assistenza socio sanitaria, il modus operandi precedentemente concordato sull’attività delle aziende.
Ci troviamo di fronte al pericolo di situazioni non sempre governabili per potenziali focolai, ma va comunque assicurata l’assistenza compatibilmente con la ratio dei servizi essenziali, fermo restando che per la sanità va applicato il protocollo del Ministro che è piuttosto rigido.
Quindi, il piano d’azione è: controlli, piena dotazione dei dispositivi di sicurezza, accessi contingentati per i familiari, mantenimento di assistenza domiciliare per disabilità gravi e non eludibili e rigorosa applicazione delle procedure di sicurezza e contenimento.”

Come Cgil,Cisl, Uil abbiamo promosso una raccolta di fondi, ovviamente in raccordo con la protezione civile, per rafforzare il nostro sistema sanitario di terapie intensive, oggi così necessarie per salvare le vite umane ed anche per dotare tutti coloro che lavorano nella sanità di quegli strumenti di protezione personale.

È stato aperto un conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I ‪01030 03201‬ ‪000006666670‬ con causale: Aiuta chi ci aiuta – su cui far pervenire le sottoscrizioni di singoli cittadini, lavoratori e pensionati, luoghi di lavoro e leghe dei pensionati. Il ricavato sarà interamente versato alla Protezione Civile per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale.