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Patrizia Camassa

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L’Italia Si Cura con il lavoro”, lo slogan scelto da Cgil Cisl Uil  per la Festa dei lavoratori di questo anno per  ribadire con forza che la ripartenza in sicurezza per il nostro Paese è possibile. In una fase difficile della vita del Paese, in cui c’e’ bisogno di ripartire nel segno dell’unita’, della responsabilita’ e della coesione sociale, Cgil, Cisl, Uil – si legge in una nota unitaria- vogliono ribadire unitariamente il valore della centralita’ del lavoro, per ricostruire su basi nuove il nostro Paese ed affrontare con equita’ e solidarieta’ le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia”.Il 2021 continua ad essere colpito dalla emergenza sanitaria che già lo scorso anno ha messo tutti a dura prova. Qualcosa però sta cambiando con la campagna vaccinale che rappresenta anche il simbolo della speranza che ci permetterà di poter uscire da questa calamità. Ripartire in totale sicurezza, consapevoli che il lavoro e il vaccino sono l’unica medicina possibile per poter garantire un futuro migliore. Non potendo organizzare le celebrazioni in modalità tradizionale,  Cgil Cisl Uil hanno scelto di celebrare il Primo Maggio organizzando, unitariamente, tre distinti eventi sindacali che si svolgeranno presso alcuni luoghi simbolici del mondo del lavoro del nostro Paese.
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sara’ all’acciaieria AST di Terni; il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, sara’ all’Ospedale dei Castelli in localita’ Fontana di Papa in provincia di Roma; il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sara’ davanti alla sede Amazon di Passo Corese, in provincia di Rieti.”Il tutto- spiegano in una nota unitaria -si svolgera’ nel pieno rispetto delle regole anti Covid e con una presenza limitata di delegate e delegati”.  

https://www.cisl.it/in-evidenza/19338-primo-maggio-cgil-cisl-uil-l-italia-si-cura-con-il-lavoro.html

Giuseppe Boccuzzi e Michelangelo Ferrigni rispettivamente segretari generali della CISL Bari e FISASCAT Cisl Bari, scrivono  alla Direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Consorziale del Policlinico di Bari e alla CAPITAL srl, per nome e per conto dei propri associati dipendenti della società Capital srl gestore del Bar/Ristoro del Policlinico ad oggi inverosimilmente chiuso per le lungaggini burocratiche di affidamento della nuova concessione per la gestione del bar a nuovo affidatario,   La Cisl Bari e FIsascat Cisl Bari, con i dipendenti assistiti economicamente ad oggi dall’intervento degli ammortizzatori sociali causale Covid-19,  in grande sofferenza per i tempi biblici di erogazione degli emolumenti da parte dell’INPS,  proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale oramai esausto per una attesa che non trova oggi risposte certe e concrete

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Come di consueto il rapporto della Azienda Sanitaria Locale Bari sull’andamento della campagna vaccinale con un commento del Segretario Generale della Cisl Bari GiuseppeBoccuzzi “Nell’ultima settimana di osservazione (9-15 aprile), la media giornaliera delle somministrazioni è stata di 8.059, rispetto alla media giornaliera di 4.042 della settimana 2-8 aprile, un ottimo risultato di crescita, praticamente un raddoppio.Siamo al 24% della popolazione residente nei 41 comuni della Città metropolitana di Bari ad aver avuto almeno la prima dose, sulla seconda dose siamo al 6,9% rispetto al 6,3% della scorsa settimana.La fascia di età 70-79 anni vaccinati con prima dose sono il 26,8% della popolazione interessata, un buon risultato se guardiamo al primo aprile dove si registrava un 8% circa di vaccinati.Sugli over 80 almeno sulla prima dose, per chi si è sottoposto volontariamente alla somministrazione, il campione di popolazione è pressochè completo, per la seconda dose siamo a 58.880.L’accelerazione è evidente, gli aspetti logistici e organizzativi a volte dimostrano carenze da colmare, ma se guardiamo all’obiettivo del 70/75% di popolazione da vaccinare, significa che dobbiamo fare il doppio di tutto quello che abbiamo fatto in questi primi 4 mesi di vaccinazione ma sicuramente e doverosamente in meno tempo per affrontare la stagione estiva con un maggior barlume di speranza di vita normale e meno esposta al rischio da contagio Covid-19, facendo ripartire al meglio la vita sociale e l’economia nella sua interezza.”

Roma, 14 aprile 2021 –  “Non esiste lavoro agile senza contrattazione. In vista del 30 aprile, data in cui scadrà la norma che consente l’utilizzo dello smart-working anche in assenza di accordo individuale, chiediamo che il gruppo di studio sul tema appena insediato dal Ministro del lavoro, Orlando, incontri subito il sindacato per riportare questo importante strumento nel perimetro delle relazioni industriali”.

È quanto sottolinea il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, sul tema dello smart working. “È importante che dal mese di maggio i datori di lavoro privati possano continuare ad essere esonerati dall’obbligo di accordo individuale solo in presenza di un accordo collettivo aziendale che regolamenti il lavoro agile, stabilendo, tra l’altro, le modalità dell’alternanza di lavoro in azienda, le fasce orarie, orari massimi e garanzie su privacy e diritto alla disconnessione. Continuare a praticarlo senza accordo individuale né collettivo porterebbe ad aumentare le distorsioni che già snaturano il ‘lavoro in smart’, con un utilizzo continuativo da casa senza limiti di orari e di fasce di connessione; una modalità che ne riduce flessibilità e potenzialità, facendolo diventare fonte di stress aggiuntivo per le persone. Uno smart working restituito alla contrattazione è invece un’opportunità formidabile per il benessere del lavoratore, per la sostenibilità ambientale, per la conciliazione vita-lavoro. Uno strumento che in questi mesi ha registrato pari utilizzo tra donne e uomini, contrariamente al part time o ai congedi, usati quasi esclusivamente dalle lavoratrici e penalizzanti sul piano retributivo e di carriera. Da questo punto di vista, dunque, il lavoro agile si pone come importante snodo per favorire la condivisione del lavoro di cura e per la Cisl è centrale non considerarlo solo una fugace necessità durante l’emergenza ma piuttosto una grande occasione, ma da ottimizzare in maniera corretta, valorizzando il ruolo della contrattazione nazionale e di secondo livello”.