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Patrizia Camassa

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Domani, mercoledì 28 luglio, alle ore 19.00, presso il Museo Archeologico di Santa Scolastica (Via Venezia, 73 – Bari)il sindaco metropolitano, Antonio Decaro, ed i sindaci dei 41 Comuni del territorio firmeranno il Manifesto “aperto” per una strategia metropolitana partecipata con l’obiettivo di affrontare insieme le nuove sfide future in uno scenario globale profondamente modificato dalla pandemia.

L’iniziativa denominata “Un grande obiettivo COMUNI” mira a dare nuovo impulso al processo di pianificazione strategica avviato nel 2016 dalla Città metropolitana al fine di elaborare nuove visioni e sviluppare progetti per la ripartenza che possano cogliere al meglio le grandi opportunità che offre il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

L’attività di pianificazione strategica della Città metropolitana di Bari è fondata su un modello di governance condiviso e policentrico sviluppato sulla co-pianificazione, co-progettazione e partecipazione, nonchè sulla valorizzazione delle specificità dei 41 Comuni metropolitani.

“Sulla scorta dei risultati di questi anni che hanno visto la Città metropolitana e i 41 comuni destinatari di importanti fondi e capaci di sviluppare progettazioni rilevanti su scala comunale e metropolitana – spiega il sindaco metropolitano Decaro –, intendiamo proseguire nell’attività di coordinamento e pianificazione strategica così da arrivare preparati ai prossimi appuntamenti con i finanziamenti nazionali ed europei, a partire dalla grande sfida del PNRR. In questi anni abbiamo capito che lavorare insieme, sulla scorta di una progettazione comune, ci permette di essere maggiormente competitivi rispetto agli altri e, soprattutto, di raggiungere risultati che oggi vedono premiati tutti i comuni con ricadute positive sull’intero territorio metropolitano. La rete di sindaci e amministrazioni che abbiamo creato è un patrimonio pubblico di grande valore che intendiamo curare e valorizzare così che tutti i territori possano sentirsi protagonisti alla pari del proprio futuro e di quello comune”.

All’incontro interverranno anche i rappresentanti del Partenariato Economico Sociale e degli atenei pubblici e privati del territorio anch’essi firmatari del Manifesto che resterà aperto a tutte le forze sociali ed economiche interessate a partecipare a questo percorso.

“Il ruolo delle parti sociali è quello di favorire in maniera responsabile la vaccinazione in tutti i luoghi di lavoro e nelle aziende che si sono rese disponibili a costituire hub vaccinali aggiuntivi a quelli della sanità pubblica, come avevamo sottoscritto il 6 aprile scorso insieme alla Confindustria ed alle altre associazioni imprenditoriali per tutelare la salute collettiva e quella dei lavoratori”. Così la Cisl in una nota sottolineando che “porre dei vincoli di accesso ai luoghi di lavoro mediante il green pass non rientra nel perimetro del protocollo ed in ogni caso è una modalità discriminatoria di controllo che non può essere imposta con una circolare alle aziende. Per questo -conclude la nota -rinnoviamo l’appello alle associazioni imprenditoriali di tornare a condividere un percorso di interventi utili a promuovere ulteriormente le vaccinazioni, nel rispetto delle prerogative individuali e delle leggi dello Stato”.

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E’ stata inaugurata a Bari una panchina rossa, sul lungomare per ricordare tutte le donne vittime di violenza e di genere,” e, invitare a denunciare. L’iniziativa è nata dall’idea dell’Associazione GENS NOVA ed è stata subito condivisa dall’ANTEAS e dalla Federazione Nazionale Pensionati CISL Bari, che da sempre pongono particolare attenzione al tema, dal Municipio 1 del Comune di Bari e dall’AIGA di Bari.

L’obiettivo è, oltre a trasmettere un messaggio attraverso un simbolo collocato in un luogo molto frequentato, fornire un aiuto concreto a tutte quelle donne che sono vittime di violenza attraverso l’installazione di una targa che riporta il numero di emergenza 3405600875, attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, per ricevere le richieste di aiuto a sostegno delle vittime di violenza e stalking, che si possono rivolgere in pieno anonimato.

La panchina sarà inaugurata lunedì 19 luglio alle ore 9.30 data dell’entrata in vigore della legge sulla violenza sulle donne n.69 del 19 luglio 2019 “CODICE ROSSO”, sul Lungomare di Crollalanza a Bari, alla presenza del Cav. Avv. Antonio Maria La Scala Presidente GENS NOVA, della Dott.ssa Anna Rita Franchini – Consigliere Naz. GENS NOVA, del Dott. Lorenzo Leonetti Presidente Municipio 1 – Bari, Avv. Daniela T. Santamato Presidente AIGA sezione di Bari, Dott. Vincenzo Lezzi Responsabile Federazione Nazionale Pensionati CISL Bari; Signora Carmela Piccolo Presidente ANTEAS Bari.

“Un anno in più per il legislatore per modificare l’impianto normativo che prevede – per le società concessionarie di servizi pubblici ottenuti senza gara – l’affidamento a terzi dell’80% dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni superiori a 150.000 euro, come previsto grazie agli emendamenti al dl Recovery approvati in Commissione alla Camera che porta il termine per adeguarsi alla normativa del Codice degli appalti dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022 per la Cisl è una vittoria del sindacato che con le mobilitazioni di tutte le categorie interessate: Femca, Fit, Flaei, si è impegnato in prima linea per il raggiungimento di questo obiettivo per nulla scontato, un passaggio ed un traguardo importante perché permette di lavorare da subito all’ abrogazione dell’articolo 177 all’ interno della legge delega sugli appalti, arrivando, così, ad una sterilizzazione definitiva di una norma che non trova fondamento alcuno nelle direttive europee e che, se attuata, sarebbe di nocumento per gli interessi generali del Paese. Come sindacato siamo impegnati sin dalle prossime ore a mettere in sicurezza il settore dei servizi pubblici essenziali, le lavoratrici ed i lavoratori del comparto che sono un patrimonio inestimabile per il paese come hanno dimostrato, con forte senso di responsabilità e profondo spirito del dovere, durante la crisi pandemica che purtroppo ancora stiamo vivendo”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello.

A distanza di 15 giorni dal confronto con le organizzazioni sindacali Inquilini pugliesi (Sicet, Sunia, Uniat) gli impegni assunti dall’Assessore regionale al Territorio, Anna Grazia Maraschio, sono evaporati al sole. “Infatti – denuncia il Segretario generale del Sicet Cisl regionale, Paolo Cicerone – dopo un anno dalla scadenza del mandato degli amministratori unici delle Arca di Bari, Foggia e Taranto, le nomine sono nel dimenticatoio della Giunta regionale nonostante le promesse dell’Assessore che si sarebbe provveduto in tempi brevi. Così come la convocazione della Cabina di regia sull’emergenza abitativa è rimasta lettera morta. Ancora – aggiunge Cicerone – pure l’incontro con il Prefetto di Bari (quale coordinatore dei Prefetti pugliesi) non è dato da sapere che fine abbia fatto. Si dimentica che intanto che si sta procedendo agli sfratti esecutivi per la fine del blocco (la Puglia è la quinta Regione per maggior numero di sfratti) senza alcun intervento per il passaggio da casa a casa. Infine si perde l’occasione per l’uso del Superbonus, finanziato con il 110%, per migliorare l’efficienza energetica degli alloggi Iacp. Il Presidente Emiliano – conclude Cicerone – su questi argomenti, più volte trattati con l’Assessore Maraschio, dia un segno di vitalità altrimenti sarà duro scontro con il sindacato Inquilini”.

Migliaia di cittadini, nella nostra Regione, in questi ultimi due anni hanno rinviato gli esami di routine, quelli per cui basta una semplice radiografia oppure un prelievo ematico per controllare il proprio stato di salute. In aggiunta ci sono tutti quei pazienti che ancora non vengono chiamati ad eseguire gli screening programmati ed effettuati puntualmente fino al 2019. Adesso occorre ripartire in maniera rapida e programmata, con un percorso di condivisione, e definire tempi e modi per ritornare alla normalità che possa consentire di migliorare le condizioni di salute della persona, in particolare delle fasce dei cittadini più fragili. La Regione, l’assessorato alla Sanità hanno il compito di garantire la salute ai cittadini, per questo deve verificare lo stato di disagio dei cittadini e ripristinare, migliorandole, condizioni di normalità. I dati dell’Osservatorio nazionale Screening certificano che in Puglia nel 2020 non sono state invitate/chiamate, rispetto al 2019, per effettuare gli esami di routine per lo screening cervicale oltre 166.000 donne (52,6%); per lo screening mammografico oltre 91.000 (51%); per lo screening colorettale oltre 17.000 (21,2%) degli interessati. A causa di queste mancate prestazioni sul territorio regionale vi sono centinaia di persone (e sono dati parziali) con diagnosi soggette a cure ma che lo ignorano. Le restrizioni per contenere i contagi, la chiusura di molte strutture ambulatoriali – le cui attività sono state dirottate sul contrasto al virus – e la sospensione dell’erogazione dei servizi sanitari rinviabili, ha bloccato ogni attività sanitaria, accumulando ritardi e allungamenti delle liste d’attesa, con un danno in termini di salute pubblica, ancora non del tutto misurabile. Secondo un recente studio della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa le prestazioni ambulatoriali riferite al 2020 in Puglia si sono ridotte di oltre il 29% rispetto all’anno precedente, così come i ricoveri programmati per chirurgia sono calati di oltre il 20%. Per la Cisl la via maestra è il confronto con la Regione Puglia e le rispettive Asl sui territori provinciali – attraverso le cabine di regia costituite presso ogni Asl nel 2016 – serio e di collaborazione istituzionale tale da poter mettere in evidenza questi ed altri problemi al fine da poter trovare una soluzione praticabile. Il personale della Sanità ha svolto e continua in un infaticabile lavoro, tante volte, di supplenza alla programmazione e alla gestione delle emergenze. Il momento è quello giusto visto che i vaccini ci stanno consegnano anche in Puglia la giusta serenità per affrontare, recupero liste di attesa, screening ed esami di routine che sono stati purtroppo trascurati per la pandemia in questi quasi due anni.