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Patrizia Camassa

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Giuseppe Boccuzzi, segretario provinciale della Cisl, quali sono gli indicatori più preoccupanti per Bari e Bat? 

«Facciamo i conti con i numeri della vergogna: 50mila disoccupati nella città metropolitana di Bari e 20mila nella Bat. Nell’area delle nostre due province si registra il 30 per cento di occupazione in meno rispetto ad altre aree più avanzate d’Italia. Le donne che non lavorano in provincia di Bari sono 24mila, tante quante in tutto il Friuli e l’Umbria messe insieme. Una madre su quattro a Bari e Bat è costretta a lasciare il lavoro a due anni dall’assunzione perché altrimenti non saprebbe a chi affidare i figli. Uno su quattro dei nostri giovani è un Neet, non lavora, non lo ricerca e non studia perché scoraggiato da un sistema che lo esclude. Dunque abbiamo un 30 per cento della nostra popolazione che non produce reddito. La Bat è all’ultimo posto per Pil pro-capite».  

Eppure nell’immaginario c’è la percezione che a Bari e nella Bat sia più facile che altrove in Puglia trovare lavoro o no? 

«Sì c’è lavoro, ma il paradosso è che in questo oceano di inattivi e disoccupati un’offerta lavorativa su tre da parte delle imprese locali non trova candidati. Il lavoro manuale non attrae e le competenze in questo senso sono basse e poco qualificate». 

Lavoro povero che si somma a denatalità e spopolamento. Il congresso traccia scenari?  

«Dal nostro congresso emerge per la prima volta un quadro chiaro non solo dell’inverno demografico ma anche industriale. Nei prossimi quarant’anni, nelle nostre due province il rapporto giovani-anziani sarà di uno su quattro. Fra il 2020 e il 2040 la riduzione di popolazione rischia di compromettere il Pil che potrebbe calare addirittura del 18,6% cioè di un quinto del valore attuale».  

Come si esce da questo “inverno” e “inferno”? 

«Con un patto sociale per il lavoro che favorisca contrattazione decentrata territoriale contro la povertà salariale e con un piano delle competenze che risponda ai fabbisogni innovativi delle imprese. Solo così aumentiamo l’occupabilità della forza lavoro. La povertà del lavoro si combatte mettendo in campo un grande piano sulle competenze, la formazione e le politiche attive» 

Intensa e ricca di temi la prima delle due giornate di congresso dell’Unione sindacale territoriale Cisl Bari, che si è svolta a Bari. “Inverno demografico, chiusura sociale, lavoro povero. Crescita e innovazione per le nostre comunità”: è il titolo che la Cisl Bari ha scelto per celebrare il sesto congresso che ha coinvolto oltre 200 delegati, numerosi ospiti e autorità e che ha avuto il suo momento con la relazione del segretario uscente Giuseppe Boccuzzi.
“Celebriamo il VI Congresso della Cisl di Bari, – ha detto Boccuzzi – guardando in profondità i contesti delle due province dove operiamo, quella di Bari e nei 7 comuni della Bat, un tempo ex provincia di Bari. La lettura del territorio ci porta a dire che il locale mercato del lavoro presenta profonde ferite su cui il periodo Covid ha agito da sale. 50.000 disoccupati nella Città metropolitana di Bari, 20.000 nella Bat; tassi di occupazione molto bassi, 52% Bari, 42% Bat, che ci tengono anni luce indietro, anche di 20, 30 punti percentuali rispetto alle aree ricche del Paese, Bologna per esempio al 72%, territori dove poi questa terra esporta i propri figli, il migliore capitale umano…continua a leggere Scarica il PDF e leggi la Relazione integrale

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Sarà Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, a concludere i lavori della prima delle due giornate di congresso dell’Unione sindacale territoriale Cisl Bari in programma a partire da martedì 15 febbraio ore 09:00 al Nicolaus Hotel.

Mercoledì 16 febbraio, sempre al Nicolaus Hotel, l’intervento del segretario regionale Antonio Castellucci e le conclusioni del segretario nazionale confederale Andrea Cuccello.

“Inverno demografico, chiusura sociale, lavoro povero. Crescita e innovazione per le nostre comunità: è il titolo che la Cisl Bari ha scelto per celebrare  il sesto congresso che coinvolgerà più di 200 delegati, numerosi ospiti e autorità  e che martedì 15 avrà come momento centrale la relazione del segretario uscente Giuseppe Boccuzzi.

Subito dopo, un momento di approfondimento affidato al demografo dell’Università di Calabria, Pietro Iaquinta (analizzerà l’impatto dell’inverno demografico su società e lavoro nei nostri territori), all’analista sociale e presidente di Radici Future edizioni, Leonardo Palmisano (parlerà delle derive del lavoro povero), e a monsignor Luigi Renna, presidente della Commissione CEI problemi sociali lavoro giustizia e pace, vescovo di Cerignola, in procinto di assumere la guida dell’arcidiocesi di Catania (si soffermerà sulla chiusura sociale e le periferie esistenziali). Il confronto sarà moderato dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Gianluigi De Vito.

L’assise congressuale, come contributo al rilancio dell’attività culturale pugliese nel post pandemia, sarà intervallata da interventi musicali dal vivo del trio Diamond Sister, gruppo di voci femminili specializzato nel canto armonizzato.  

I lavori congressuali di mercoledì 16 febbraio si concluderanno con la proclamazione degli eletti al Consiglio generale territoriale, che a sua volta eleggerà il segretario territoriale e i membri di segreteria per i prossimi quattro anni.

Uff. Stampa Patrizia Camassa 339.6462381