Ci siamo lasciati alle spalle un anno con oltre mille morti sul lavoro e ricominciamo con questa mattanza nei luoghi di lavoro anche nel nuovo anno. La morte del lavoratore stamane nel Policlinico di Bari, è l’emblema della categoria più a rischio nel mondo del lavoro quando si parla di salute e sicurezza. Un lavoratore straniero, operaio di un azienda subappaltatrice durante le lavorazioni di un cantiere, per giunta pubblico, che avrebbe, almeno in teoria, dovuto dare più garanzie di rispetto delle norme e dei controlli sulla sicurezza ma che molto probabilmente la realtà ha dimostrato il contrario, sebbene le dinamiche dell’incidente siano tutte da chiarire per eventuali responsabilità.

Se si è stranieri in Italia, in proporzione, si muore il doppio rispetto ai lavoratori italiani, se si lavora in un cantiere e poi in subappalto, le percentuali di incidente mortale sono purtroppo altissime.

Le leggi, i testi unici, i controlli ex ante, pochi, ex post, non risolutivi, non riescono ad esplicare la loro efficacia.

C’è troppa inosservanza delle norme in materia di sicurezza, c’è troppa sottovalutazione del rischio che fa il paio con la scarsa formazione impartita ai lavoratori, c’è speculazione sul tema sicurezza per accaparrarsi appalti al massimo ribasso, con il “piacere” delle pubbliche amministrazioni committenti che spesso godono nel vedere aggiudicato un’opera o un servizio a prezzi da terzo mondo.

È il sistema nella sua totalità, soprattutto quando trattasi di appalti, responsabile di questi veri e propri omicidi sul lavoro e nessuno può sentirsi con la coscienza a posto quando oggi come ieri, un lavoratore esce di casa per andare al lavoro e non ne farà più ritorno.

Le richieste della Cisl di Bari, insieme alle sue federazioni e alle altre Confederazioni, vanno, da tempo, nella direzione di costruire da un lato una cabina di regia permanente presso la Prefettura sul tema della sicurezza, che si attivi non dopo un incidente ma con costanza e metodo, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali, sindacali e contrattuali preposti alla sicurezza, e dall’altro di sottoscrivere con le varie stazioni appaltanti pubbliche dei protocolli sulla materia del lavoro in appalto che possa aumentare il controllo sociale del sindacato in un campo che spesso tende a sfuggire dalle regole e dai controlli.

La Cisl di Bari esprime profondo cordoglio per la morte del lavoratore e porge le più sentite condoglianze alla sua famiglia, garantendo nei prossimi giorni un impegno determinato per non avere più una scia di sangue costante che macchia colpevolmente i nostri luoghi di lavoro.

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