Questo è quanto emerso dall’incontro odierno con le segreterie territoriali di Filcams, Fisascat Cisl Bari e Uiltucs, alle quali la società ha annunciato la propria intenzione di chiusura definitiva del negozio, già chiuso dallo scorso 23 marzo a causa delle prescrizioni da zona rossa in Puglia.
Abbiamo preso atto che le iniziali motivazioni di chiusura addotte dalla società andavano ben oltre la temporaneità delle restrizioni governative, in quanto il negozio di Bari, a dire della società, non ha riscontrato negli anni scorsi le aspettative di fatturato attese, anche alla luce della recente ristrutturazione del 2019, nell’ambito della quale erano state ridotte le superfici di vendita e lo stesso organico aveva subito una forte contrazione.
Riteniamo che Eataly debba percorrere ogni possibilità di soluzione tesa al mantenimento dell’investimento su Bari, anche valutando eventuali location alternative viste le difficoltà di rilancio del quartiere fieristico.
Bari resta una piazza importante che può offrire, fuori dall’emergenza pandemica, prospettive interessanti alle attività economiche come Eataly e non possiamo permetterci, a maggior ragione in questa fase, una decisione di chiusura definitiva che coinvolge 40 lavoratori ed altrettante famiglie del territorio, con il rischio di lacerare ulteriormente il nostro tessuto produttivo e sociale, già prostrato dagli effetti di questa crisi.
Ora coinvolgeremo tutte le istituzioni, in primis la task force regionale per l’occupazione e l’amministrazione comunale di Bari, al fine di individuare ogni possibile soluzione a questa ennesima vertenza occupazionale.
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Author
Patrizia Camassa
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