È il primo passo concreto verso una definizione concertata delle soluzioni per ridurre l’impatto delle liste d’attesa e affrontare l’emergenza dei ritardi nelle visite e nelle prestazioni diagnostiche. II 26 giugno scorso, Cgil, Cisl e Uil, congiuntamente alle loro federazioni dei pensionati, del pubblico impiego e della dirigenza medica, hanno siglato con i vertici dell’Azienda sanitaria della BAT il «Documento delle azioni necessarie per l’abbattimento dei tempi d’attesa nella BAT».
Il documento sarà inviato al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano per il sostegno e finanziamento delle azioni e degli interventi previsti. Dei contenuti del piano e dei passi successivi che i segretari delle tre organizzazioni sindacali più rappresentative della provincia BAT, che insieme alla ASL, hanno progettato, si parlerà in un incontro con i giornalisti in programma ad Andria, giovedì 18 luglio 2024, alle 10:00 nella sede andriese della Cgil, in via Guido Rossa 17.

Il Documento pone l’attenzione, in sintesi su cinque richieste:

  1. Incremento di 57.633 prestazioni specialistiche di radiodiagnostica
  2. Incremento di 1.238 ore settimanali di specialistica ambulatoriale
  3. Acquisto di prestazioni aggiuntive in alternativa alle ore di specialistica ambulatoriale
  4. Incremento di interventi in elezione da 4.280 a 5.482
  5. Garantire 1374 interventi aggiuntivi
    «È un atto significativo che può rappresentate un punto di svolta per una serie di ragioni – dicono i segretari provinciali delle tre confederazioni sindacali e delle loro categorie intervenute – La prima: è il primo passo dopo l’accordo Regione-sindacati del 2 maggio 2023 con il quale ci siamo impegnati tutti a incidere sull’abbattimento dei tempi d’attesa. E va dato atto alla Direzione strategica della Asl BAT di essere stata la prima ad aver accolto, con un approccio costruttivo e collaborativo la nostra sollecitazione a dare sostanza all’accordo raggiunto in Regione il 2 maggio del2023, coerentemente con le indicazioni a riguardo a suo tempo condivise con il Presidente Emiliano. La seconda ragione di ottimismo deriva dal fatto che non si parte da zero, ma dalla volontà di migliorare i risultati già conseguiti nel 2023. Non un documento di lamenti e denunce, ma un atto di programmazione che parte dai fabbisogni di salute della popolazione assistita, dettagliala richiesta di risorse economiche e per quali scopi impiegarle. Il documento del 26 giugno può essere ritenuto un modello – concludono i segretari – e il nostro auspicio è che si proceda nel metodo e nel merito col confronto e la concertazione anche nel resto delle Asl a cominciare da quella di Bari».

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