L’escalation dei prezzi energetici pesa come una spada di Damocle sull’economia delle famiglie. Luce, gas e carburanti fanno segnare quotazioni che non si rilevavano dal 2014 e che hanno indotto il Governo, in questi giorni, con urgenza, ad un intervento economico importante per attenuare le ricadute dei rincari. Durante la fase dalla crisi pandemica i prezzi delle materie prime erano crollati, con la ripresa industriale e il riavvio dell’economia a livello globale, i prezzi delle stesse materie, a distanza di qualche mese, sono risaliti vertiginosamente; processi, questi, nella logica della domanda e dell’offerta che a livello nazionale si riescono a controllare sempre meno, infatti andrebbero governati ancor di più a livello europeo, dinamiche queste necessarie per affrontare nel miglior modo possibile, anche nel nostro Paese processi indifferibili come la transizione ecologica.
Trovandoci in un contesto, sociale, economico e ambientale, molto complesso e difficile, sosteniamo che non si può fare totale affidamento e riferimento solo sugli andamenti del mercato. Le problematiche economiche, ambientali e quelle sociali – mutamenti climatici, prezzi energetici che aumentano vorticosamente, politiche industriali, innovazione, processi di sviluppo, diseguaglianze sociali, sicurezza sul lavoro, disoccupazione – sono estremamente connessi, per effetti diretti ed indiretti, tra loro. Non si può rispondere sempre con politiche emergenziali, occorre muoversi con anticipo strutturalmente su queste dinamiche in cui, il lavoro e la sua sicurezza, per esempio, troppo spesso non riescono a trovare risposte adeguate e immediate, quasi fossero delle variabili indipendenti.
Come Cisl di Puglia già nell’ultimo Consiglio generale regionale, prima della pausa estiva, avevamo evidenziato i forti rischi, arrivati puntualmente qualche giorno fa (rincari bollette) sui temi energetici, con la diffusa preoccupazione che, oltre al costo in rialzo delle materie prime, anche i costi delle indispensabili politiche ambientali, potessero essere purtroppo scaricati sulle fasce più deboli dei cittadini. Ora però, alla luce di quanto accade, è utile supportare i processi di sviluppo e di crescita in un contesto di Patto sociale che possa tutelare tutti. Con i tempi molto ristretti del Recovery Plan sosteniamo che in Puglia sia necessario costruire un processo di concertazione, di partecipazione e un forte processo di coesione sociale, con l’impegno e la responsabilità di tutti, istituzioni, parti sociali e politica, senza anteporre personalismi inutili e tatticismi con logiche elettoralistiche. La Puglia è centrale nelle dinamiche energetiche del Paese con tutto il suo polo energetico ed ai tanti impianti di rinnovabili; pertanto, nell’ambito anche del Pnrr, va posta con forza la necessità che sia individuata in Puglia, come sembra possa accadere, la sede del laboratorio di ricerca per l’idrogeno, che potrebbe innescare concretamente una profonda trasformazione per il fabbisogno energetico di grandi impianti industriali partendo appunto, proprio dalla nostra regione. Questa è l’occasione per costruire, guardando al futuro, ai giovani in particolare, una Puglia migliore, più equa, con più lavoro e sviluppo, senza dover subire quanto accade intorno a noi ma cercando di essere, con l’apporto di tutti, protagonisti nel prossimo futuro, attraverso un Patto sociale condiviso.
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