Parola d’ordine innovazione e poi sostenibilità e formazione. Lungo queste direttrici si muoverà il tavolo per lo sviluppo industriale che vuole disegnare il futuro industriale dell’area metropolitana di Bari, con l’obiettivo di elaborare progetti in grado di attrarre fondi e investimenti.
Nella sala consigliare di Palazzo di città abbiamo avviato il tavolo progettuale dell’area di sviluppo industriale di Bari. Ci siamo ritrovati con il vicesindaco di Bari Eugenio Di Sciascio, il presidente di Confindustria Bari-BAT Sergio Fontana, i rettori delle Università baresi, Stefano Bronzini e francesco Cupertino, il delegato del Rettore della LUM prof Tarzia, il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, il direttore dell’area di ricerca di Bari del CNR , Antonio LOgrieco, il presidente del Consorzio ASI . Paolo Pate, il presidente di Confindustria Bari – Bat, Sergio Fontana, il presidente dell’ ARTI Regione Puglia, Vito Albino, i segretari generali delle organizzazioni sindacali – UIL Puglia Franco Busto, CISL Bari BAT, Giuseppe Boccuzzi, e CGIL Bari, Gigia Bucci.I prossimi mesi saranno infatti decisivi per la fase di ripartenza ed è quanto mai indispensabile oggi raccogliere le energie in maniera sinergica, individuando gli asset da cui partire e gli ambiti su cui convergere per realizzare l’auspicato rilancio del sistema produttivo territoriale, anche con riferimento al Consorzio ASI e alle prospettive delle ZES.Dobbiamo porre al centro di qualsiasi agenda politica il lavoro, l’innovazione, la sostenibilità. Ognuno di questi temi non può essere svincolato dagli altri o affrontato singolarmente. Mentre fronteggiamo ancora gli effetti della pandemia, intendiamo contribuire a disegnare il futuro dell’area industriale di Bari, con il supporto di tutti gli attori coinvolti. Il PNRR e la prossima programmazione europea rappresentano una occasione unica per lo sviluppo, ma per sfruttare questa occasione dobbiamo proporre progetti credibili, con sforzi creativi proporzionali alle sfide che ci attendono.
Comments are closed.